martedì 15 maggio 2007

Fantasmi da far paura

Pensate ai classici film un po' retrò, tornate all'ingenuità cinematografica di quahce decennio fa, dove bastava un po' di biancore e di trasparenza per comunicare una complessità di emozioni.
Il fantasma vaga, solo, in un limbo che sa di dannazione. La sua esistenza è sempre in bilico, a metà tra il suo corpo non completamente andato e la sua anima non completamente libera.
Come sotto l'effetto di una maledizione, piange e si dispera perché, da solo, non può risolversi. La sua pace dipende da qualcuno, qualche uomo che l'ascolti e rompa le sue catene.

Una volta gli omosessuali erano fantasmi, perché la loro vita non valeva niente. Oggi le persone omosessuali in Italia sono appena sufficientemente tutelate, ma le loro famiglie assolutamente no. Le famiglie omosessuali, per lo stato Italiano, non valgono nulla. Oggi sono le famiglie omosessuali ad essere fantasmi.

Fa brutto dirlo, ma finché il popolo italiano non libererà i nostri affetti da questo limbo istituzionale e sociale, le nostre piaghe (indotte dai benpensanti) infesteranno la vita di tutti. Inevitabilmente, tutti gli italiani sentiranno i nostri lamenti: il nostro pianto entrerà dentro le mura delle case, vivremo negli incubi di ogni cittadino. Perché un fantasma, finché non ha pace, non si placa e non può placarsi.

Siamo fantasmi. Può essere presa ogni forma di precauzione contro gli omosessuali e i loro affetti: ma nè gli uni nè gli altri scompariranno mai. Non esiste nessun GhostBuster che potrà rinchiuderli, vincolarli, neutralizzarli. Inevitabilmente respireranno la stessa identica aria di quelli che si dicono normali.
Danno per danno, vale la legge del taglione: la nostra dannazione sarà la condanna delle famiglie istituzionali, finche rimarranno privilegiate dalle legittimità (che paradosso etimologico!).

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