domenica 20 maggio 2007

A Firenze la prima richiesta di pubblicazioni gay

Nei giorni scorsi, Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro hanno richiesto la pubblicazione di matrimonio nel loro comune di residenza, Firenze.
Ovviamente hanno ricevuto un rifiuto, rigorosamente ufficiale, che elenca i vari punti in cui, nella legge si parla di marito o di moglie. Poco importa agli amministratori che queste siano espressioni accidentali e giuridicamente non rilevanti.

Ringrazio Matteo e Francesco per aver messo a disposizione di tutti questi documenti interessantissimi:

Ora, Matteo e Francesco hanno deciso di procedere per denuncia legale. Una via costosa e difficile, ai quali non tutti possono o vogliono procedere. Io compreso. Ma la via legale non è necessaria.

Immaginate, infatti, che migliaia di coppie chiedano la pubblicazione degli atti di matrimonio, vedendoseli rifiutati.
Immaginate di mettere insieme queste migliaia di rifiuti, scritti nero su bianco, firmati da amministratori, funzionali e ufficiali dello stato civile.
Non sono forse una prova, tangibile e inequivocabile, che gli omosessuali sono perseguitati? Che gli omosessuali chiedono un riconoscimento civile inalienabile, chiedono cittadinanza, ma ricevono dinieghi, in contraddizione con lo spirito della nostra costituzione?
Non sarebbe tutto questo un corpo giuridico rilevante? Un precedente giuridico che segna comunque un passo verso l'istituzione del matrimonio omosessuale?
Siete capaci di immaginare una simile situazione? Io sì.
Siete capaci di immaginare un'Italia dove, a breve, le persone omosessuali potranno sposarsi nei comuni? Siete capaci di compiere dei gesti di testimonianza civile, coraggiosi ma semplicissimi e pacifici, per realizzare questo sogno?

Sto cercando persone che vogliono aiutarmi in questo.
Che se la sentano di andare nel proprio comune.
Chiedere la pubblicazione degli atti.
Ricevere il documento di rifiuto.
E poi faxarlo alle associazioni omosessuali,
Condividerne su web una copia scannerizzata,
Metterlo a disposizione di chi vorrà documentare al mondo l'ingiustizia subita dagli omosessuali italiani.
Potete pensare che io sia un sognatore, ma non sono l'unico. Spero che presto ti unirai a noi.

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