lunedì 21 maggio 2007

Come puoi pretendere di sposarti se non sai nemmeno come si fa?

Ora, se il mio obiettivo è arrivare ad avere migliaia di richieste di pubblicazioni degli atti di matrimonio da parte di coppie omosessuali, devo per forza farmi questa domanda: perché quasi nessuno ha già deciso di fare questo passo?
La risposta, a mio avviso non sta nelle assurde idee che dipingono gay e lesbiche intrinsecamente incapaci di avere affetti stabili.
Sono convinto che tanto dipende da questo aspetto pratico, tanto banale quanto cruciale: gli omosessuali sono estranei ai circuiti sociali che introducono alla pratica del matrimonio.
Faccio un esempio semplice: quando un eterosessuale vuole sposarsi, lo dice alla mamma, al papà, alla suocera: e tutti lo informano su come si fa, cosa deve aspettarsi, quanto tempo occorre, dove prendere appuntamento. E' così che, normalmente, le persone scoprono che sposarsi è facilissimo.
Al contrario un omosessuale non ha la minima idea di come si fa per sposarsi, e non sa nemmeno a chi chiedere informazioni. Dove deve andare? Chiedere informazioni al comune sarebbe svilente. Chiederlo alla mamma o al papà sarebbe... incasinante. E così una cosa semplice (e dovuta) come richiedere la pubblicazione degli atti, diventa insormontabile.
E' giunta l'ora di smontare questo Castello di Kafka.
Se è vero che possono negarci il matrimonio (ma beneintesi, lo fanno in contraddizione alla legge), la richiesta di pubblicazione degli atti di matrimonio è un atto d'ufficio dovuto ad ogni cittadino.
Perdipiù, per ogni richiesta negata, gli uffici sono dovuti a fornire una giustificazione ufficiale e scritta. Questo sarà un'arma in più.
Se è l'informazione che serve, possiamo darcela da soli. Perché siamo cittadini.
Inizierò io, nel prossimo post. Ma vi prometto che sto già facendo del tutto affinché ben presto queste informazioni siano informazioni istituzionali di tutte le associazioni gay. Il diritto di richiesta di pubblicazione degli atti deve essere una consapevolezza dell'identità gay italiana. Siamo quasi gli unici, nell'Europa Unita, che non possono sposarsi. Almeno smettiamo di essere quelli nemmeno sanno come si fa. E allora iniziamo ad informarci.

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